Un adolescente vive questo periodo con le sue contraddizioni, le sue paure, le angosce nei confronti di un futuro che sente ma che forse non ha ancora il coraggio di guardare. Crescere significa responsabilità, significa uscire dall’età di bambino e vedersi allo specchio come un po’ di barba e un corpo in trasformazione.
Crescere significa però anche staccarsi da quel guscio, la famiglia, nel quale è stato protetto per anni. Spesso il forte desiderio di rendersi “autonomo e indipendente” avviene attraverso il conflitto, la ribellione nei confronti di un mondo dal quale sente di doversi staccare. Detto ciò, capisco la sua difficoltà, in quanto si trova dalla parte “scomoda” di genitore che deve relazionarsi con suo figlio, col quale sembra esserci impossibilità di comunicare.
Purtroppo non c’è una modalità giusta da applicare che vada bene per tutti i figli adolescenti (ognuno vive questo periodo a modo suo), ma ciò che posso dirle è di cercare di comprendere ciò che sta vivendo “dentro” di sé il ragazzo. Si metta nei suoi panni, a questo proposito potrebbe aiutarla il ricordarsi lei adolescente, senza ricorrere a ciò che lei vorrebbe per lui: imporsi, punirlo, alzare la voce non aiuta certo nell’affrontare insieme questo momento.
Ciò di cui il ragazzo ha forse bisogno, è di sentire la sua mamma accanto, nelle sue contraddizioni, nei suoi no, nei suoi “non ho voglia”, con tutta la fiducia che presto quel brutto anatroccolo, diventerà un bellissimo cigno.


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Last Update: 29 Aprile 2020