La pelle, intesa in senso generico come tegumento protettivo del nostro corpo, subisce delle continue variazioni dal momento della nascita fino all’età più avanzata. La “qualità” della pelle, che corrisponde quasi sempre al fototipo, è geneticamente determinata. Quindi alcuni soggetti possono essere più fortunati ed altri meno, però, oltre alla fortuna, un ruolo determinante lo gioca l’invecchiamento “estrinseco” cioè quello legato ai fattori della vita quotidiana.
Sole, alimentazione, farmaci, etc che sono in grado di cambiare in maniera sensibile la storia e quindi l’aspetto estetico, della nostra pelle. I cambiamenti più evidenti si percepiscono sulla superficie. Macchie, cheratosi, capillari, ma in realtà quelli più nascosti, che avvengono sotto la pelle, contribuiscono maggiormente all’invecchiamento ed alla perdita di tono. Questi ultimi sono dovuti alla progressiva frammentazione delle fibre elastiche e del collagene e rendono la pelle meno elastica.
A 60 anni, età in cui le persone sono ancora giovani e operative, si può migliorare l’aspetto considerando 3 fattori importanti.
- La dieta è fondamentale e risulta troppo spesso sbilanciata per motivi più o meno filosofici che non hanno nulla a che vedere con la nostra cultura alimentare. Questo porta a carenze nutrizionali, soprattutto proteiche, che peggiorano molto la situazione.
- L’attività sportiva è anch’essa determinante. La pelle, il tessuto sottocutaneo, il tessuto adiposo e la fascia muscolare sono uno dipendente dall’altro. Una sana e continuativa attività sportiva contribuiscono a mantenere un aspetto estetico molto più gradevole.
- Infine la protezione solare quotidiana ( anche in città) con creme a schermo totale, risulta indispensabile, per un buon 50% , alla prevenzione dei tumori cutanei e maggiormente alla conservazione di un tessuto connettivo sano ed elastico.