La pelle del viso è particolare rispetto a quella del resto del corpo, sia da un punto di vista anatomico, perché ricca di ghiandole sebacee e quindi più facilmente irritabile, sia perché riceve, nel corso della vita, molti “insulti” di tipo esogeno legati all’ambiente esterno e allo stile di vita.
Le discromie, cioè le alterazioni disomogenee del colore della pelle, possono essere dovute a molteplici cause. Se l’età è intorno ai cinquant’anni, è opportuno valutare tramite una accurata anamnesi, quale sia il fattore prevalente nella comparsa delle macchie. Infatti, intorno ai 50 anni l’assestamento ormonale e le eventuali terapie sostitutive possono stimolare i melanociti a produrre più pigmento. È chiaro però che le persone che appartengono a questa generazione, come me, hanno preso molto sole e quasi sempre in modo esagerato. Le discromie, di conseguenza, possono essere dovute anche a danni pregressi da foto esposizione.
L’ applicazione di una protezione solare tutti i giorni è un rimedio perfetto. Molte aziende ormai propongono degli ottimi idratanti con protezione solare molto alta al loro interno, che sono soddisfacenti anche dal punto di vista cosmetologico.
Il mio consiglio è quello di utilizzare una crema alla vitamina c, come ad esempio il Monodermà: la vitamina c è in grado di controllare la pigmentazione senza essere irritante. Tutte le creme che promettono miracolosi “smacchiamenti” del viso sono da evitare in questo periodo, in quanto una eventuale irritazione potrebbe causare un’ulteriore pigmentazione. Per questo motivo consiglio di rivolgersi ad un dermatologo. Egli, facendo una valutazione, anche metabolica, dello stato di salute della singola persona sarà in grado di proporre i trattamenti più corretti e personalizzati.