La dermatite seborroica è una patologia cronica recidivante dalla quale è difficile liberarsi definitivamente. Come dice il nome, è un processo infiammatorio dove prevale la componente eczematosa che viene mantenuta da un microrganismo che si chiama Malassezia furfur. L’iperfunzione delle ghiandole sebacee (pelle grassa) crea l’ambiente ottimale allo sviluppo di questo microrganismo.
Come tutte le patologie dermatologiche anche la dermatite seborroica può essere spia di problemi metabolici più o meno importanti. Anche le abitudini alimentari sbagliate si ripercuotono sulla qualità della pelle. Il trattamento quindi prevede innanzitutto una dieta bilanciata, ricca di frutta e verdure, un controllo ematochimico di routine per vedere il quadro metabolico generale ed eventualmente la somministrazione o l’applicazione locale di molecole antinfiammatorie e antimicotiche. Il cortisone in crema o in altre formulazioni (anche shampoo) è usato da molti anni con discreto successo, essendo però ricco di effetti collaterali, non può rappresentare la terapia d’elezione ma solo l’eccezione.
Nella fase acuta della dermatite quindi conviene affidarsi a farmaci, anche per bocca, antimicotici ( itraconazolo) e antinfiammatori senza cortisone. Negli ultimi anni il Tacrolimus è stata la molecola immunomodulante ( in unguento) più utilizzata perché in grado di gestire l’infiammazione. Rallentare la recidiva ed evitare il danno cutaneo da cortisone. Le due terapie associate di solito controllano la situazione ma per ottenere una remissione completa bisogna agire su più fronti contemporaneamente.


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Last Update: 28 Aprile 2020