Se quando mangi latticini o bevi del latte provi dei fastidi gastrointestinali, potresti soffrire di intolleranza al lattosio. Si tratta di un disturbo molto comune in età adulta, al punto da venire oggi considerato come un cambiamento fisiologico, tipico di una larga parte della popolazione.
Ciò non toglie che i sintomi dell’intolleranza al lattosio possano essere molto fastidiosi. Dolori addominali, diarrea, senso di gonfiore ma, a seconda delle persone, anche mal di testa, affaticamento e irritabilità.
Perché si presenta il malassorbimento del lattosio e di cosa si tratta esattamente? Cosa ancora più importante: come si può affrontare scegliendo i cibi giusti?
Andiamo a scoprirlo nel dettaglio!
Cos’è l’intolleranza al lattosio?
L’intolleranza al lattosio si verifica per la carenza della lattasi, ovvero l’enzima che scinde il lattosio per renderlo assorbibile a livello intestinale.
Quando assumi il lattosio attraverso il cibo, questo viene idrolizzato dalla lattasi a livello del duodeno e scisso nei suoi due zuccheri semplici, galattosio e glucosio.
Quando manca questo enzima, il lattosio non viene digerito e transita nell’intestino, scatenando un processo di richiamo di acqua all’interno dell’intestino e di fermentazione da parte della flora batterica intestinale.
La conseguenza è gonfiore e meteorismo (per la produzione di idrogeno e metano) insieme a diversi disturbi gastrointestinali.
Le diverse forme di intolleranza
Questo disturbo è molto diffuso in Europa Meridionale: ne soffrono circa il 70% delle persone. In Europa Centrale la percentuale si aggira intorno al 30% e si abbassa ulteriormente in Nord Europa (circa il 5%). (fonte: AILI, Associazione Italiana Latto-Intolleranti).
Esistono due principali forme di intolleranza al lattosio, quella genetica e quella acquisita.
La forma genetica (detta anche forma primaria) è dovuta a una carenza di produzione della lattasi. Si può manifestare sin dai primi anni di vita (intorno ai due anni) oppure più avanti, quando si assiste alla progressiva diminuzione della produzione della lattasi. In rari casi, questa forma porta a una carenza totale di lattasi fin dalla nascita.
La forma acquisita (detta anche forma secondaria) deriva invece da altre malattie, quali infiammazioni e infezioni dell’intestino (salmonellosi, colera) o patologie croniche intestinali (celiachia, morbo di Crohn, sindrome dell’intestino irritabile). A volte anche trattamenti con antibiotici o chemioterapici possono determinare una carenza di lattasi. Questa forma di intolleranza, solitamente, si risolve quando viene risolta la patologia originaria.
Diagnosi
Se sospetti di soffrire di intolleranza al lattosio, è importante che tu faccia la diagnosi.
Per toglierti ogni dubbio fai il breath-test. Si tratta di un esame che valuta la presenza di idrogeno nel tuo respiro, prima e dopo la somministrazione di 20-50g di lattosio. In caso di mancanza dell’enzima della lattasi, il lattosio non assorbito dall’intestino fermenterà: questo processo produrrà idrogeno, che sarà rilevato dal test una volta eliminato attraverso il respiro. Il test, in realtà, può certificare il malassorbimento del lattosio, che diventa intolleranza se il paziente accusa i suoi disturbi durante l’esecuzione dell’esame.
Con un’intolleranza al lattosio accertata, è necessario escludere dalla dieta quegli alimenti che contengono lattosio. Di solito è sufficiente l’eliminazione parziale del lattosio. Quasi mai piccole quantità, come quelle contenute nei farmaci come eccipienti, possono essere responsabili dei sintomi.
In quali cibi si trova il lattosio?
Il lattosio è il principale zucchero del latte, presente in quello di mucca, di asina, di capra e anche in quello materno. Quindi, si trova anche in alcuni (ma non in tutti) derivati del latte, come i formaggi (freschi) o gli yogurt e in prodotti alimentari che contengono il latte tra gli ingredienti.
Ecco una lista generale, che riassume i cibi che puoi mangiare, quelli a rischio e quelli da evitare se sei intollerante al lattosio: ricorda sempre però che difficilmente piccole quantità di lattosio possono creare problemi a chi è intollerante.
Ti consigliamo comunque di leggere sempre le etichette dei cibi, prima dell’acquisto, per evitare errori accidentali: a volte, infatti, prodotti insospettabili, come pane, dolci o purè in scatola, possono contenere latte, quindi è sempre meglio verificare con attenzione le etichette.
In riferimento alle etichette, la AILI (Associazione Italiana Latto-Intolleranti), che rappresenta la categoria degli intolleranti al lattosio in Italia, precisa che un prodotto è:
- senza lattosio, se ne contiene meno dello 0,01%;
- a basso/ridotto contenuto di lattosio, se ne contiene meno dell’1%;
- naturalmente privo di lattosio, se non contiene ingredienti lattei al suo interno,fatta eccezione per alcuni tipi di prodotti lattiero-caseari derivati.
I prodotti delattosati
Per ciò che riguarda i latticini, rinunciare indiscriminatamente a tutti i formaggi a causa dell’intolleranza al lattosio non è una scelta alimentare equilibrata. Così facendo, infatti, rinunceresti a vitamina D e calcio, due nutrienti fondamentali, che si possono assumere tramite questa categoria di alimenti.
Puoi cercare di indirizzarti su quei formaggi, per lo più stagionati, dove la presenza del lattosio è quasi del tutto assente, come parmigiano, grana stagionato 36 mesi, emmenthal, pecorino romano stagionato, fontina dop e gorgonzola.
Ciò che accade a questi formaggi è che, durante la stagionatura, il lattosio viene fermentato dai batteri lattici utilizzati per la preparazione del formaggio. Quindi viene trasformato in acido lattico.
Invece, devi evitare completamente i formaggi freschi e molli, quali mozzarella, certosa e ricotta, poiché hanno un contenuto di lattosio notevole.
Si tratta però di formaggi poco calorici, quindi, se stai cercando di perdere peso, eliminarli non è il massimo. Infatti, mozzarella, ricotta o stracchino sono solitamente i formaggi più consigliati in caso di dieta ipocalorica. In più, una dieta varia è quella in cui sono presenti il più possibile tutti gli alimenti: la soluzione per non rinunciare, e allo stesso tempo non correre rischi per la salute, sono i prodotti delattosati.
Conad Alimentum: la scelta giusta per l’intolleranza al lattosio
Oggi, per fortuna, è possibile trovare in commercio latte e formaggi freschi privi di lattosio (delattosati), o con un contenuto di questo zucchero così basso da non rappresentare un problema per chi soffre di intolleranza.
È il caso di Conad Alimentum: una linea pensata apposta per chi non può consumare lattosio, ma non vuole rinunciare al gusto fresco dei formaggi molli o al latte. E tantomeno alle loro proprietà nutritive, così importanti per la salute.
Mozzarella, ricottine, stracchino e latte parzialmente scremato, tutti con un contenuto di lattosio inferiore allo 0,01%. I nuovi prodotti Conad della linea Alimentum ti mettono al riparo da tutti i disturbi causati dal malassorbimento del lattosio, al tempo stesso strizzando l’occhio alla varietà della tua alimentazione e al mantenimento del tuo peso forma!