Sommario
Della pianta del coriandolo si possono utilizzare sia le foglie fresche sia i semi essiccati, interi o macinati. Le foglie hanno un sapore pungente e si usano per condire verdure, carni e zuppe.
Invece, i semi sono fra gli ingredienti di molte miscele di spezie e salse piccanti, ma vengono usati anche per aromatizzare carni e insaccati, come la mortadella in Italia.
Oltre che in cucina, il cui uso è particolarmente diffuso in Oriente e Medio Oriente, in Nord Africa e in Sudamerica, il coriandolo è utilizzato in erboristeria e nella preparazione di alcuni farmaci, per le sue interessanti proprietà, note sin dall’antichità.
Infatti, Il coriandolo è molto utile in caso di problemi legati all’apparato digerente – cattiva digestione, nausea, flatulenza, dolori addominali, gonfiore e diarrea. Ma è anche efficace per depurare l’organismo, ridurre il colesterolo e la glicemia. Inoltre, svolge anche un’azione antinfiammatoria e analgesica, soprattutto nei confronti di mal di testa e dolori muscolari e reumatici.
In Italia è una delle 300 piante coltivate per usi officinali e di recente si è avviata anche la produzione del miele di coriandolo, dall’aroma molto caratteristico.
In erboristeria viene impiegato l’olio essenziale oppure i semi essiccati per la preparazione di tisane, decotti e tinture.
Tuttavia, tra le controindicazioni, se ne sconsiglia l’uso in dosi eccessive perché può provocare disturbi nervosi e renali. Invece, da evitare se si stanno assumendo farmaci neuro-stimolanti perché il coriandolo potrebbe accentuare l’effetto del medicinale.
Coriandolo: che cos’è
Il coriandolo – Coriandrum sativum – è una pianta aromatica e officinale.
Appartenente alla famiglia delle Umbellifere o Apiaceae, al genere Coriandrum e alla specie Sativum, è lontana parente del cumino, dell’aneto, del finocchio e del prezzemolo (di quest’ultimo ha foglie simili per forma e colore).
Viene coltivato in:
- India
- Egitto
- Europa centrale
- Russia
- Asia minore
- Marocco
- Stati Uniti
- alcuni Paesi del Centro e Sud America.
In Italia e coltiva soprattutto nelle regioni centrali, ma è piuttosto facile trovarlo un po’ ovunque perché è una specie spontanea.
C’è chi detesta il sapore del coriandolo: perché?
Alcune persone non apprezzano le foglie di coriandolo per il loro aroma pungente, che descrivono come “di sapone”. Secondo alcuni studi, la percezione del gusto dipende da una componente genetica. Infatti, esiste una variazione specifica di alcuni geni dei recettori olfattivi che non fa apprezzare l’aroma di questa spezia, variazione presente soprattutto nelle popolazioni europee.
Botanica
È una pianta erbacea annuale, con radice fittonante, fusto eretto, glabro, alto fra i 30 e i 50 cm, con la parte superiore ramificata. Le foglie hanno i bordi frastagliati e un colore verde intenso; hanno un sapore più piccante dei semi e si utilizzano fresche. La pianta ha fiori bianchi ad ombrello (la fioritura avviene tra giugno e luglio) e i suoi frutti sono dei semi dall’aroma molto intenso.
Questi semi, tondi, con un’estremità leggermente appuntita e scanalature marcate, della grandezza simile a quella del pepe, sono solitamente di colore marrone chiaro; separando le due semisfere, l’interno risulta vuoto. Il sapore dei semi secchi è dolce e aromatico, con un sentore di scorza di agrumi, mentre freschi hanno un odore molto pungente, da alcuni ritenuto sgradevole.
Come segnala la Coldiretti, la raccolta dei semi avviene tra fine luglio e inizio agosto, quando la pianta è completamente secca e ha un colore marrone bruciato, segno che ha completato il suo ciclo e ha perso l’odore sgradevole acquistando invece l’aroma pungente tipico del prodotto maturo.
Coriandolo: storia
Una pianta molto antica
La pianta del coriandolo è originaria dell’Oriente, dove è impiegata sin dall’antichità come pianta aromatica e medicinale. Difatti, è una delle spezie più antiche, tanto che ci sono testimonianze del suo utilizzo che risalgono a 5000 a.C. e nelle tombe egiziane viene raffigurata come offerta.
Per quanto riguarda il suo uso come pianta medicinale, le fonti riferiscono pareri contraddittori: c’era chi la riteneva velenosa e chi invece portentosa per guarire alcune malattie.
Dal canto loro i Romani, oltre che impiegarla in cucina, ritenevano che mettere alcuni semi di coriandolo sotto il cuscino servisse per far sparire il mal di testa.
Una pianta, tanti nomi
Infatti, è chiamata anche “prezzemolo cinese”, “cilantro”, dal suo nome in spagnolo, calandri, pitartola e cugghiandru, o erba cimicina.
In particolare quest’ultimo termine si riferisce all’odore sgradevole che la pianta emana fino al periodo della maturazione dei frutti oppure spremendo o sfregando le foglie, un odore che ricorda quello delle cimici verdi dei prati.
La parola latina Coriandrum, da cui deriva quella italiana, vuol dire “qualcosa che fa bene all’uomo”, Sativum invece significa “adatto a essere coltivato”.
Lo sapevate
Nel secolo XVI, durante il periodo di Carnevale, i semi di coriandolo venivano rivestiti di zucchero e usati anche per essere lanciati come gli attuali coriandoli di carta colorati. Ecco perché si chiamano così!
Curiosità
Nel famoso libro “Le mille e una notte”, il coriandolo era considerato un ingrediente dalle proprietà afrodisiache.
Coriandolo: valori nutrizionali
Qui di seguito i valori nutrizionali delle foglie di coriandolo, sia fresche che essiccate, e dei semi essiccati.
Bisogna tener conto che 100 g è una quantità di prodotto che difficilmente si riesce a consumare in una sola volta.
Inoltre, i semi di coriandolo contengono il 20% di acidi grassi (petrolinico, oleico e palmitico).
Coriandolo: benefici per la salute
Il coriandolo si contraddistingue per i suoi numerosi effetti salutari, nonché per la sua azione nei confronti di diversi disturbi.
“Il principio attivo del coriandolo si trova concentrato nell’olio essenziale”, spiega Ambra Morelli, dietista presso il Servizio Dietetico della Clinica San Carlo di Paderno Dugnano (Milano), “quindi nei prodotti d’erboristeria o di farmacia ottenuti dai semi, con proprietà terapeutiche quali un’azione antifermentativa intestinale (riduce la produzione di gas nell’intestino).
Invece, le foglie essiccate e i semi usati in cucina come aromatizzanti hanno un effetto molto più blando. Però, sicuramente, in quanto aromatizzanti, sono stimolanti delle secrezioni gastriche e facilitano la digestione”.
Aiuta la digestione
Il coriandolo svolge un’azione carminativa (contro la flatulenza), antispasmodica, stomachica ed è quindi particolarmente indicato per tutti quei disturbi della digestione che vanno dal gonfiore alla pesantezza, dall’indigestione alla diarrea, senza dimenticare le dolorose coliche. Funziona anche come antinausea.
Depura l’organismo
Essendo un forte diuretico, aiuta ad eliminare le tossine e i residui attraverso l’urina e quindi a purificare l’organismo. Il suo effetto depurativo si esprime anche nel rimuovere metalli nocivi dal nostro organismo, come mercurio, alluminio o piombo.
Abbassa il colesterolo
Gli acidi contenuti nel coriandolo (tra cui l’ascorbico – vitamina C – e il linoleico) si sono dimostrati efficaci nel ridurre il colesterolo cattivo nel sangue e allo stesso tempo nel far aumentare i valori del cosiddetto colesterolo buono, l’HDL, aiutando in questo modo a ridurre il rischio per le malattie cardiovascolari. È in particolare l’olio di semi di coriandolo ad avere questo effetto sul profilo lipidico, riducendo anche i livelli di trigliceridi.
Riduce la glicemia
Diversi studi condotti hanno mostrato l’efficacia di estratti di coriandolo nel contrastare l’insorgenza di diabete e nel migliorare il profilo ematochimico in questi pazienti.
Secondo quanto riportato dall’Istituto Superiore di Sanità, in un rapporto sugli oli essenziali per la salute dell’uomo e la salvaguardia dell’ambiente, il coriandolo sarebbe in grado infatti di ridurre i livelli di glicemia, aumentando da una parte la secrezione dell’insulina e dall’altra l’azione insulino-simile a livello cellulare.
Contrasta l’alitosi
Il suo potere rinfrescante aiuta a combattere questo imbarazzante disturbo. Inoltre, sempre per la stessa proprietà, aiuta a risolvere altri problemi che interessano il cavo orale, come afte, ulcere, e perfino il mughetto, perché elimina gli agenti che danno vita a questi fenomeni.
Antinfiammatorio
La presenza nei semi di coriandolo di vitamina A, B e C, di minerali come il potassio, lo zinco, il calcio e il ferro aiuta il nostro organismo a combattere le infiammazioni. In particolare, questa funzione è svolta dal cineolo e dall’acido lineolico, entrambi presenti nel coriandolo, efficaci contro artrite e reumatismi.
Infatti, aiutano a ridurre il gonfiore provocato da queste malattie e anche altre situazioni di gonfiore, dovute per esempio ad anemia e disfunzioni renali.
Antistaminico
Il coriandolo può venire in aiuto anche contro le allergie stagionali oppure per lenire le reazioni allergiche provocate da contatto con piante o altre sostanze, o punture di insetti.
Antinevralgico
Aiuta a combattere il mal di testa, soprattutto se provocato da cattiva digestione.
Controindicazione ed effetti collaterali
“È sconsigliato l’uso in cucina del coriandolo alle donne che allattano perché potrebbe alterare il sapore del latte”, precisa la dietista Ambra Morelli.
“Tra le controindicazioni, va ricordato che, in dosi eccessive, l’utilizzo del coriandolo in cucina o del suo olio essenziale può causare disturbi nervosi e renali.
Quindi è sconsigliato se si stanno assumendo farmaci neuro-stimolanti, perché un uso frequente e abbondante potrebbe accentuare l’effetto di questi medicinali.
Inoltre, l’olio essenziale può contribuire alla cura dei problemi di fegato, ma se assunto in grandi quantità può, aumentando la secrezione biliare, favorire la formazione di calcoli biliari. Ovviamente il coriandolo è da evitare in caso di allergia specifica alla pianta”.
Coriandolo: uso in erboristeria
Per le sue proprietà, il coriandolo è uno dei rimedi naturali più usati in erboristeria. Come rivela la Coldiretti, sono 300 le piante officinali coltivate in Italia e tra quelle più diffuse, c’è proprio il coriandolo.
Molto apprezzato è l’olio essenziale, che si ricava dai semi e che viene impiegato nella preparazione di profumi e incensi oppure, grazie al suo aroma intenso, per coprire il sapore sgradevole di alcuni farmaci. L’“Aetheroleum coriandri” – questo il nome dell’olio essenziale ricavato dalla distillazione dei semi di coriandolo – è usato come aromatizzante nell’industria cosmetica per saponi, profumi e creme, e anche nell’industria farmaceutica per la preparazione di medicinali. Come precisa la Coldiretti, il contenuto minimo di olio essenziale deve essere dello 0,5%.
Ecco alcuni impieghi del coriandolo:
- Ingrediente dei dentifrici naturali: per contrastare l’alito cattivo, prima dell’avvento dei dentifrici, si usava masticare foglie di coriandolo o di menta. Oggi il coriandolo è utilizzato nei dentifrici completamente naturali come antisettico.
- Per correggere il sapore: il coriandolo è utilizzato nel settore farmaceutico per le sue caratteristiche aromatiche, che permettono di coprire il sapore e l’odore di alcuni medicinali, in particolare i lassativi vegetali.
- Olio essenziale di coriandolo: trova diversi impieghi per i suoi effetti lenitivi, antimicrobici, disinfettanti e antinfiammatori. Ad esempio, viene utilizzato per la composizione di prodotti per la cura degli occhi. Ma anche per lenire il bruciore e il gonfiore delle pelle in caso di reazioni allergiche (punture di insetti, contatto con piante, cibi o altre sostanze). Si impiega anche nelle pomate.
Coriandolo: rimedio casalingo per molti disturbi
- Pediluvi: i semi di coriandolo, sciolti in acqua, aiutano in caso di piedi gonfi e stanchi.
- Bagno: aggiungeteli nella vasca prima del bagno per un effetto stimolante e deodorante.
- Piccole lesioni: l’olio essenziale ha un effetto antalgico (cioè toglie il dolore), per cui può essere usato per piccole ferite, tagli, sbucciature, abrasioni.
- Massaggi: un massaggio con olio essenziale di coriandolo aiuta a lenire dolori muscolari e reumatici, meglio ancora se associato a olio di canfora, alpino e rosmarino.
- Infuso: i semi di coriandolo in infusione possono essere usati in caso di diarrea, per arrestare le scariche, mal di stomaco, mal di testa e in generale per i disturbi digestivi.
- Da bere: per combattere dolori reumatici, infiammazioni delle giunture, si può sciogliere un cucchiaio di semi di coriandolo in un bicchiere d’acqua e lasciarlo in infusione tutta la notte. Al mattino, filtrate e bevete.
- Alito fresco: si possono masticare dei semi di coriandolo (se il sapore è gradito), azione che aiuta anche a stimolare le secrezioni dei succhi gastrici e migliorare la funzione epatica.
Infuso e tintura
Potete acquistare tisane, tinture e olio essenziale già pronti in erboristeria oppure potete utilizzare direttamente i semi per le preparazioni.
Infuso di coriandolo
Mettere in una tazza un cucchiaino di semi essiccati e pestati. Versare sopra acqua bollente e lasciare in infusione per 15 minuti. Filtrare e dolcificare a piacere con miele. Se ne può bere una tazza dopo pranzo e dopo cena.
Tintura
Pestare 25 g di semi essiccati. Farli macerare in 100-120 g di alcol a 60° per 6 giorni. Filtrare il liquido e conservarlo in una boccetta con contagocce. Assumere 20-30 gocce a stomaco pieno per favorire la digestione.
Decotto
Sciogliere 2 cucchiai rasi di semi essiccati in 500 ml di acqua fredda. Portare lentamente ad ebollizione e fare sobbollire per 15 minuti. Filtrare, dolcificare a piacere.
Olio essenziale
Per quanto riguarda l’olio essenziale, lo trovate già pronto in erboristeria. Assumerne da 1 a 4 gocce, 2-3 volte durante la giornata, insieme a un cucchiaino di miele o diluito in poca acqua calda.
Miele di coriandolo
Si tratta di una produzione monoflora relativamente nuova nel nostro paese, dovuta alla diffusione della coltivazione della pianta del coriandolo anche in Italia.
Dato che il fiore del coriandolo produce molto nettare, è particolarmente apprezzato dalle api. Questo tipo di miele ha un aroma fresco, pungente e rinfrescante che richiama il coriandolo, ma il sapore è dolce, con sentori di cocco. Ha un colore ambrato, tendente all’arancione chiaro e consistenza cristallizzata, densa e compatta.
Inoltre, si presta alla preparazione di dolci a base di latte, come budini, panna cotta, creme di ricotta, ecc. oppure per accompagnare piatti a base di manzo e pollo. Grazie alla consistenza dei cristalli leggermente più grandi della norma, si abbina bene ai formaggi stagionati, dalle note grasse, oppure a salumi come il lardo di Colonnata. Ottimo anche per dolcificare tè e infusi.
Per quanto riguarda le sue proprietà benefiche, aiuta la digestione e il transito intestinale, previene l’acidità di stomaco e la nausea, stimola la circolazione sanguigna.
Il coriandolo nelle cucine tradizionali
Il coriandolo, come tutte le spezie e le erbe aromatiche, è utilizzato per aggiungere un tocco di sapore alle pietanze, ma anche per rendere i piatti più digeribili. Le foglie conferiscono ai piatti un sapore pungente ma fresco. I suoi semi, macinati, sono alla base di molte miscele di spezie o salse.
In Asia
In particolare le foglie di coriandolo sono utilizzate in Oriente per insaporire insalate e zuppe, e sono in generale usate anche nella cucina mediorientale, sudamericana e spagnola.
I semi sono anche l’ingrediente di miscele di spezie (i masala) della cucina tradizionale indiana, il curry, e il chutney (una sorta di confettura speziata sempre di origine indiana ma molto diffusa anche in Gran Bretagna, usata per accompagnare la carne).
In Africa
Nella cucina araba, il coriandolo è uno degli ingredienti, insieme all’aglio, della taklia, una miscela di spezie ottenuta schiacciando e friggendo i due alimenti. Inoltre, questa spezia è usata per le farciture della carne, in particolare l’agnello.
In Marocco, il coriandolo è usato per le marinate o nei ripieni di carne, mentre in Egitto viene consumato in abbinamento ai legumi, soprattutto, insieme al cumino, nella preparazione dei gustosi felafel. Rimanendo in Nord Africa, il coriandolo è alla base, insieme al pepe rosso, anche di un’altra nota salsa, la harissa, molto piccante.
In Europa
I semi di questa pianta sono impiegati per insaporire piatti di cacciagione, insaccati, salamoie o sottaceti (questi ultimi soprattutto in Scandinavia). Ma anche per accompagnare le verdure o insaporire i funghi al posto del prezzemolo. Inoltre, in alcuni Paesi balcanici, il coriandolo si usa per la preparazione di pane, dolci e piatti a base di frutta, a cui conferisce un sapore inconfondibile.
Coriandolo: come consumarlo e conservarlo
Per l’acquisto, preferite i semi essiccati invece che quelli macinati perché essendo molto fragili, possono essere pestati o macinati facilmente a casa.
Inoltre, nella versione macinata, come avviene con tutte le spezie, i semi tendono a perdere più velocemente aroma e sapore. Se ne avete macinati più del necessario, conservateli in un contenitore ermetico chiuso e cercate di utilizzarli in breve tempo.
Le ricette con il coriandolo
Le foglie fresche, se se ne gradisce l’aroma pungente, possono essere utilizzate al posto del prezzemolo oppure per la preparazione di salse, ottime per accompagnare lessi, polpettoni o carne grigliata. Come il prezzemolo, vanno aggiunte a fine cottura, per preservarne la consistenza e il sapore.
I semi macinati sono l’ideale per condire le verdure, sia crude che cotte: si abbinano particolarmente bene ai cavoli, alle zucchine, alla zucca e ai pomodori.
Ottimi anche per insaporire i legumi, sia preparati sotto forma di minestre, zuppe, vellutate, sia in insalata.
Infatti, usate in cottura e come condimento finale, le spezie e le erbe aromatiche aiutano a rendere i legumi più digeribili.
Per il suo sapore, il coriandolo si abbina bene con la carne di maiale, il prosciutto, le salsicce. Infatti, in Italia i semi sono utilizzati per insaporire il sanguinaccio e la mortadella. Anche perché il coriandolo contiene un antiossidante che previene l’irrancidimento dei grassi animali, nonché sostanze che uccidono funghi e batteri che deteriorano la carne.
Al pari della cannella o dell’anice, i semi di coriandolo donano un gradevole sapore speziato anche ai biscotti e alle torte. Infine, il coriandolo, per il suo sapore intenso e le sue proprietà, si presta alla preparazione di amari digestivi e anche liquori (gin, vermuth, chartreuse).
1 – Involtini di granchio e verdura
Calorie totali: 680 / Calorie a persona: 170
Ingredienti per 4 persone
- polpa di granchio 250 g
- fogli carta di riso 8
- carote tagliate a julienne 2
- cetriolo tagliato a julienne 1
- peperoncino rosso tritato 1
- aglio spicchio tritato 1
- zenzero fresco 1 cm grattugiato
- cipollotto tritato 1
- coriandolo tritato 1 cucchiaino
- menta fresca tritata 1 cucchiaino
- olio extravergine d’oliva 1 cucchiaino
- salsa di pesce 1 cucchiaio
Scopri come preparare gli involtini di granchio e verdura.
2 – Polpette di granchio e coriandolo
Calorie totali: 630 / Calorie a persona: 315
Ingredienti per 6 polpette
- granchio la polpa 120 g
- mollica di pane 70 g
- farina 10 g
- cipolle piccole 2
- olio vegetale 1 e 1/2 cucchiai
- coriandolo tritato 1 cucchiaio
- patata piccola 1
- uovo 1
- 1/2 limone il succo e la scorza grattugiata.
Scopri come preparare le polpette di granchio e coriandolo.
3 – Raita alla menta e coriandolo
Calorie totali: 115 / Calorie a persona: 11
Ingredienti per 10 persone
- yogurt magro 125 g
- yogurt greco 2 cucchiai
- coriandolo foglie 15/20
- menta fresca 1 pugno
- polvere di cumino tostato 1 cucchiaino
- Chaat Masala ( miscela indiana di spezie) 1 cucchiaino.
Scopri come preparare la salsa Raita alla menta e coriandolo.
4 – Focaccine alle carote e coriandolo
Ingredienti per 3 persone
- farina integrale 200 g
- farina di tipo 0 40 g
- semola di grano duro per la spianatoia
- centrifugato di carote 120 g
- olio extravergine di oliva 30 g
- lievito di birra secco un cucchiaino
- coriandolo in grani 1/2 cucchiaino
- rosmarino e salvia freschi tritati finemente q.b.
- sale marino iodato q.b.
- sale marino rosso q.b.
Scopri come preparare le focaccine alle carote e coriandolo.
5 – Vinaigrette light
Calorie totali: 335 / Calorie a persona: 84
Ingredienti per 6 persone
- succo di limone fresco 1 cucchiaio
- senape di Digione 2 cucchiaini
- erbe aromatiche fresche basilico, coriandolo o prezzemolo 10 g
- spicchio d’aglio piccolo ½
- fior di sale q.b.
- pepe macinato q.b.
- olio extravergine d’oliva 3 cucchiai.
Scopri come preparare la vinaigrette light.
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