Sommario
I mirtilli sono una famiglia abbastanza vasta, per dimensioni, colori e caratteristiche dei frutti. Le popolazioni che ne hanno fatto consumo nel corso dei secoli hanno intuito le loro preziose virtù.
Solo di recente i mirtilli sono stati oggetto di attenzione per le loro proprietà nutraceutiche, tanto da essere eletti come “superfrutti” o superfood. Infatti, i mirtilli sono molto ricchi di vitamina C, vitamina K e vitamina E ma anche antiossidanti, soprattutto antocianine e polifenoli. Inoltre, contengono sali minerali e in modo particolare ferro, potassio, fosforo, rame e tantissimo manganese.
I benefici per la salute sono tanti: secondo uno studio della University of Rochester Medical Center (USA), i mirtilli rossi contengono antibatterici naturali che possono ridurre del 70% la formazione della placca. Non solo, il succo di mirtillo è consigliato come trattamento tradizionale, per le infezioni del tratto urinario, come tonico per i capillari, come aiuto contro i disturbi circolatori e della vista.
Infine, I mirtilli, come un po’ tutti i frutti di bosco, sono anche portatori di valori sociali, culturali e tradizionali.
Mirtilli: cosa sono
E’ una pianta che si è spontaneamente propagata nell’emisfero terrestre settentrionale tanto da essere definita infestante dai botanici. Appartiene alla Famiglia delle Ericaceae e al genere Vaccinium, al cui interno è possibile ritrovare centinaia di specie (circa 400), non tutte di particolare valore agronomico.
Il termine Vaccinium è la gergale trasformazione del termine latino baccinium attribuito alla pianta per via della caratteristica produzione delle sue numerose bacae, ossia le bacche.
I mirtilli, neri rossi e blu, sono una famiglia molto numerosa e varia. In assoluto i più coltivati e i più consumati sono i mirtilli giganti americani, per via delle dimensioni che li rendono assolutamente più invitanti. Tuttavia, il consumo può variare in relazione alla zona e alle relative abitudini di consumo. Per questo il mirtillo nero in Europa viene molto consumato, così come in altri paesi sono molto diffusi i mirtilli rossi, anche perché entrambi oltre che coltivati si possono trovare e raccogliere direttamente allo stato selvatico.
La coltivazione dei mirtilli non è facile: sono piante esigenti sia per la qualità del terreno che per fabbisogno idrico. Lo sviluppo delle piante nei primi anni di impianto è ridotto e così anche la produzione. Anche l’insolazione, l’aerazione ed il drenaggio devono essere ideali.
Alimento superfood
Oggi il mirtillo è impiegato in un’altra guerra: quella contro le malattie dell’invecchiamento. La ricerca scientifica racconta ogni giorno i successi di tante battaglie grazie agli antiossidanti di questi piccoli frutti le cui proprietà ti proteggono e aiutano a sconfiggere terribili malattie.
In Irlanda ed in Scozia si celebra la domenica del mirtillo, dedicata a raccogliere le deliziose bacche, successivamente impiegate nella preparazione di crostate, confetture e sciroppi.
In Scandinavia, Francia e Germania, ancor oggi ingenti quantitativi di mirtilli di bosco vengono consumati localmente freschi o trasformati in:
- acqueviti.
- Sciroppi
- Salse.
Valori nutrizionali dei mirtilli
Parte edibile (%): | 100 |
Acqua (g): | 85 |
Proteine (g): | 0,9 |
Lipidi(g): | 0,2 |
Colesterolo (mg): | 0 |
Carboidrati disponibili (g): | 5,1 |
Amido (g): | 0 |
Zuccheri solubili (g): | 5,1 |
Fibra totale (g): | 3,1 |
Energia (kcal): | 25 |
Energia (kJ): | 103 |
I mirtilli sono molto ricchi di vitamina C, vitamina K e vitamina E. Le vitamine del gruppo B ed i folati sono altrettanto ben rappresentati, mentre è scarso il contenuto di beta-carotene.
Ricchissimo invece l’apporto di antiossidanti, soprattutto antocianine e polifenoli. Altrettanto importante il contenuto di sali minerali, particolarmente ferro, potassio, fosforo, rame e tantissimo manganese.
Benefici per la salute
Puoi usare a scopo terapeutico, le bacche e le foglie essiccate. Le bacche si raccolgono a piena maturazione e se ne preparano marmellate, succhi o vengono consumate fresche.
Antiossidante
Il mirtillo è uno dei frutti più ricchi di antiossidanti, soprattutto di antociani.
Secondo i più recenti studi condotti, gli antiossidanti dei mirtilli intervengono efficacemente nel rallentamento dei processi degenerativi che portano all’invecchiamento dell’organismo.
Infatti, è nel colore dei mirtilli che si cela l’agente di protezione. Gli antociani sono dei pigmenti blu e a questi si aggiungono molte altre sostanze pigmentate, anch’esse dalle proprietà antiossidanti. Molti studi hanno dimostrato che il gruppo di tutti questi flavonoidi nei mirtilli, antociani compresi, può svolgere benefici straordinari sulla salute. Non solo, hanno una forte azione protettiva contro i responsabili del danno ossidativo del DNA cellulare, prevenendone di fatto tutte le conseguenze negative.
La vecchiaia è un processo ancora inevitabile, ma proprio grazie all’apporto costante di composti antiossidanti attraverso alimenti come i mirtilli, è possibile rallentare e ritardare la comparsa dei suoi segni, dai più banali come le rughe o la perdita dei capelli fino ai più gravi e drammatici.
Succo di mirtilli per prevenire il tumore
L’azione più interessante che la ricerca scientifica sta approfondendo con sempre maggiore impegno è quella antitumorale, per effetto delle sostanze antiossidanti quali antocianine e polifenoli in generale.
I mirtilli ne rappresentano un campione eccezionale, perché intervengono efficacemente per eliminare i responsabili dell’ossidazione, i radicali liberi, che danneggiano le cellule e possono portare allo sviluppo di patologie tumorali.
Il frutto, inoltre, con le sue proprietà ti aiuta a proteggere e rafforzare il sistema immunitario.
Da studi condotti con estratti di mirtillo, gli scienziati hanno anche capito la funzione bloccante svolta dagli antociani nei confronti della proliferazione di cellule tumorali in condizioni di stress ossidativo a livello di:
- polmoni.
- Seno.
- Colon.
- Prostata.
- Bocca.
I risultati hanno sempre premiato l’effetto vincente dei mirtilli che riuscivano ad offrire uno scudo protettivo contro la crescita dei tumori.
I mirtilli proteggono la pelle
I mirtilli, per il loro contenuto di polifenoli, sono tra gli alimenti che aiutano la pelle a rimanere giovane e in salute. Numerose ricerche scientifiche indicano che le proprietà dei polifenoli contro i radicali liberi proteggono la pelle dai danni causati dai raggi UVA e UVB.
Diuretici e protettivi dell’apparato urogenitale
Il regolare consumo di mirtilli aiuta a mantenere il buon stato di funzionamento dell’apparato urogenitale. Inoltre, il mirtillo è efficace per prevenire l’infiammazione della vescica urinaria e la cistite.
Non solo, svolge una funzione protettiva contro l’insorgenza di problemi a:
- reni.
- Prostata.
- Uretra.
- Tratto urinario.
Facilita l’eliminazione dei liquidi in eccesso combattendo la ritenzione idrica e riducendo gli edemi.
Recentemente ricerche scientifiche hanno provato l’azione disinfettante dei mirtilli verso le vie urinarie. Infatti, le sostanze presenti nei mirtilli neri, in particolare l’acido ippurico, potrebbero impedire la presenza di colibacilli nell’intestino e sulle pareti della vescica, risultando utili per curare la cistite.
Non solo, i mirtilli determinano un aumento dell’acidità dell’urina che contrasterebbe lo sviluppo dei batteri in questo ambiente e la conseguente formazione di calcoli di fosfato di calcio.
I mirtilli proteggono il sistema cardio-circolatorio e la microcircolazione
I princìpi attivi del mirtillo nero (Vaccinium myrtillus) favoriscono il corretto funzionamento del sistema cardiovascolare attraverso l’abbassamento dei trigliceridi e l’innalzamento del colesterolo buono.
Grazie a questa proprietà, il consumo regolare di questo alimento aiuta a ridurre i rischi legati alle malattie cardiovascolari.
Anche per le sue proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e tonificanti, il frutto può essere di aiuto contro i disturbi cardiovascolari.
Infatti, protegge e rafforza i vasi sanguigni a livello capillare, particolarmente dei capillari oculari. Grazie alla rilevante presenza di tannini, i mirtilli possiedono la proprietà di migliorare la tonicità delle pareti dei vasi sanguigni. Inoltre hanno anche un’attività leggermente antinfiammatoria.
Per questa ragione un’alimentazione che comprende il consumo di mirtilli aiuta nei casi di:
- vene varicose.
- Emorroidi.
- Couperose.
Migliorano la vista
Il succo di mirtillo viene utilizzato per prevenire disturbi oculari connessi alla visione crepuscolare e notturna, per proteggere la retina dai danni e contro la fragilità capillare oculare.
Le bacche blu-nere in particolare sono ricche proprio di quella sostanza che determina il loro colore ovvero l’antocianoside capace di influenzare il potere visivo. Non solo, allontanano il senso di stanchezza determinato da una prolungata lettura sotto la luce artificiale, da varie ore di guida notturna, e così via.
Mirtillo per contrastare il diabete
I mirtilli hanno la proprietà di contrastare il diabete grazie ad un composto, una glucochinina, che ha rivelato un buon potere antiglicemico. In generale, il regolare consumo di mirtilli è in grado di tenere sotto controllo la glicemia e di ridurre il colesterolo cattivo e i trigliceridi nel sangue: tutti effetti che predispongono l’organismo ad una maggiore difesa contro il diabete.
Grazie a queste proprietà i mirtilli possono essere inseriti nell’alimentazione di chi soffre di diabete, purché sotto il controllo medico per eventuali interazioni con medicinali assunti.
Potere coagulante del sangue
La vitamina K contenuta nei mirtilli è particolarmente abbondante. E’ una vitamina liposolubile molto disponibile in natura soprattutto tra gli ortaggi a foglia verde. Viene assorbita nella digestione e trasportata al fegato e da lì ai vari tessuti.
La vitamina K è coinvolta nella coagulazione del sangue ed agisce come antiemorragica intervenendo in una serie di reazioni chimiche incatenate di trasformazione di un gruppo di proteine, come la protrombina e diverse proteine plasmatiche. Queste proteine seguendo uno schema evolutivo preciso permettono di trasformare il fibrinogeno in fibrina, consentendo la formazione del coagulo.
Azione protettiva dell’apparato scheletrico
Inoltre, la vitamina K interviene anche nella corretta funzionalità di alcune proteine che formano e mantengono forti le tue ossa, come l’osteocalcina (o proteina GLA dell’osso), necessaria per il normale metabolismo dell’osso.
L’osteocalcina è sintetizzata dagli osteoblasti, ovvero le cellule ossee, e interviene nella regolazione dell’incorporazione del fosfato di calcio nelle ossa.
La relazione tra vitamina K ed il processo di rafforzamento del tessuto osseo sembra essere confermata da alcune recenti evidenze scientifiche che hanno dimostrato l’esistenza di una relazione tra i bassi livelli di vitamina K nel sangue e lo sviluppo dell’artrosi, o di una fragilità ossea patologica o ancora di osteoporosi.
Migliorano le funzioni cognitive
I polifenoli contenuti nei mirtilli, sempre per la loro azione antiossidante, riescono a rallentare l’invecchiamento delle cellule neurali. Le ricerche scientifiche a riguardo, pubblicate sul Journal of Agricultural and Food Chemistry, rappresentano un’importante indicazione per combattere il progressivo declino dell’attività cerebrale tipico dell’invecchiamento, nonché agire a livello preventivo contro l’insorgenza di malattie neurodegenerative legate all’età che interessano anche le funzioni motorie.
In generale, le bacche dei frutti di bosco hanno numerosi composti organici che la comunità scientifica ha analizzato in virtù degli effetti neuroprotettivi che dimostrano di avere, come:
- antociani.
- Acido caffeico.
- Catechina.
- Quercetina.
- Kaempferolo.
- Tannini.
Queste sostanze sono particolarmente concentrate nei frutti di bosco e rappresentano i pigmenti che conferiscono la tipica colorazione blu-rossastra ai frutti, come i mirtilli.
Mirtilli: usi in cucina
Puoi consumare i mirtilli ad ogni pasto, dalla colazione alla cena. Oppure, come spuntino, anche fuori pasto, freschi, essiccati o come ingredienti di un dolce o di uno snack, o come dissetante bevanda.
Oltre ad un consumo tal quale, magari conditi solo con limone e zucchero o miele, solitamente i mirtilli vengono utilizzati come ottimi componenti di una colazione. Ad esempio, freschi come accompagnamento per uno yogurt, essiccati con il latte ed i cereali, in gelatina o sciroppo con i pancakes, spalmati sotto forma di marmellata su una fetta biscottata o di pane o semplicemente come bevanda in succo.
Nei pasti principali, puoi usarli come ingredienti per insaporire risotti e per preparare zuppe dolci, piatti al forno, focacce o pane.
Si usano tradizionalmente per accompagnare le carni, anche sotto forma di condimenti, con cui è possibile abbinare gustosi formaggi. Vengono arricchiti del loro sapore filetti di manzo, petto d’anatra, faraona, pollo, arrosti e carni di selvaggina. Con le bacche, puoi elaborare una farcitura di salutari involtini.
Per esempio, in Svezia si prepara una deliziosa salsa ai mirtilli che accompagna in modo armonico e gustoso le polpette di manzo.
Il prodotto fresco può arricchire di sapore un’insalata mista o una macedonia, o come dessert insaporire un gelato alla crema. Per quanto riguarda i dolci, nell’utilizzo dei mirtilli c’è da sbizzarrirsi: dalle torte di frutta ai prodotti da forno come le classiche crostate o i famosi muffins ai mirtilli.
Scopri le nostre ricette con i mirtilli.
1 – Marmellata di mirtilli
Calorie totali: 360/ Calorie a persona: 90
Ingredienti per 4 persone
- 150 g mirtilli neri
- 7 cucchiai di zucchero
- 1/2 limone (per il succo e la scorza).
Scopri come preparare la marmellata di mirtilli.
2 – Muffin ai mirtilli
Calorie totali: 2285/ Calorie a persona: 380 kcal
Ingredienti per 4 persone:
- 240 g di farina 00
- 180 ml di latte anche vegetale
- 65 g di burro fuso o la stessa quantità di olio
- 150 g di zucchero
- 2 uova
- 10 g di lievito per dolci
- I semi di una bacca di vaniglia
- 125 g di mirtilli
Scopri come preparare i muffin ai mirtilli.
3 – Smoothie ai mirtilli
Calorie a persona: 175 kcal
Ingredienti per 1 persona:
- 100 g mirtilli
- 1 arance
- 1 mela
- 1 bicchiere acqua
- zenzero q.b.
- ghiaccio a piacere
Scopri come preparare lo smoothie ai mirtilli.
Come consumare i mirtilli e come conservarli
Prima di consumare il frutto, il consiglio è di lavarlo accuratamente. Infatti, il mirtillo è facilmente soggetto ad attacchi di botrytis, un fungo parassita che attacca molte varietà di piante, per cui è probabile che il frutto sia stato trattato con sostanze che ne evitano la formazione.
Puoi effettuare un lavaggio accurato con una soluzione di acqua e aceto nel rapporto di 1:5, prestando attenzione a risciacquare ed asciugare bene le bacche prima di consumarle.
I frutti normalmente vengono consumati freschi tal quali o sotto forma di succhi. I mirtilli rossi contengono un conservante naturale, acido benzoico, che permette di conservarli bene dopo essere stati spremuti e tenuti al fresco o immersi nell’acqua.
Invece, se mangi mirtilli freschi, ricordati che sono frutti che non possono essere conservati a lungo. Le bacche possono quindi essere trasformate in vari modi (essiccate, in marmellate o gelatine) oppure vengono conservate al fresco.
Come conservarli
La conservazione in frigorifero dei mirtilli freschi è limitata ad un periodo di circa cinque giorni. Il consiglio è di metterli in contenitori aperti, sistemando sotto un tovagliolo di carta per assorbire l’umidità. In questo modo, favorisci il passaggio dell’aria ed eviti la formazione di muffe.
Puoi anche congelare i mirtilli, in modo da poter consumarli in qualsiasi momento dell’anno anche fuori stagione. Per questo occorre disporre i frutti su di un vassoio, in modo abbastanza allargato evitando che di formare raggruppamenti fra loro e metterli in congelatore per circa 3 ore. Successivamente, puoi metterli tutti insieme in un sacchetto da congelazione, chiusi ermeticamente e tenerli nel freezer pronti al consumo per circa un anno.
Infine, con i mirtilli, puoi realizzare delle interessanti combinazioni. Una di queste è l’aceto aromatizzato.
Per realizzare l’aceto aromatizzato, devi lasciare in macerazione i frutti nell’aceto di mele per almeno venti giorni e poi procedere alla filtrazione. Con l’aceto al mirtillo, puoi condire insalate, crostacei e verdure, conferendo un delicato aroma ai tuoi piatti. Altre elaborazioni riguardano succhi fermentati, liquori e distillati con mirtilli.
Mirtilli: guida all’acquisto
Oramai non è più cosa rara trovare presso i punti di vendita di frutta e verdura, confezioni di mirtilli freschi pronti per essere lavati e consumati, grazie all’impegno di frutticoltori professionisti. È importante al momento dell’acquisto saperti orientare verso quelle specie che incontrano il tuo gusto.
Infatti, è possibile che ai frutti di specie differenti posti in vendita corrispondano caratteristiche organolettiche molto diverse, soprattutto per grado zuccherino e acidità.
Inoltre, bisogna fare attenzione a scegliere i mirtilli dall’aspetto più fresco, cioè:
- privi di attacchi da parte di insetti, che se ne cibano attratti dal contenuto zuccherino,
- Al giusto grado di maturazione, con bacche sode e del colore tipico della specie.
I mirtilli neri non devono presentare parti della superficie ancora rossastre, perché è segno che non sono maturi e hanno un sapore acidulo e astringente. Un’eccessiva maturazione, invece, rende il frutto molle e scarsamente aromatico.
I mirtilli maturi dovrebbero avere quel particolare colore blu, leggermente violaceo e una pelle dall’aspetto sodo. Le bacche con buccia raggrinzita potrebbero non essere fresche.
Il prezzo dei mirtilli freschi confezionati potrebbe sembrare decisamente elevato, ma la ragione sta nel fatto che, nella maggior parte dei casi, la raccolta dei frutti avviene a mano.
Inoltre, le bacche sono suscettibili di una grande deperibilità e quindi necessitano di una maggiore attenzione nella manipolazione in tutte le fasi che vanno dalla raccolta alla distribuzione nei punti di vendita.
In commercio, puoi trovare, anche se molto rari, frutti noti con il nome “mirtilli siberiani”. Queste bacche, sebbene somiglianti sia per colore che per sapore, non hanno nulla a che fare con i mirtilli, ma sono i frutti della pianta Lonicera caerulea, una specie di pianta appartenente alla famiglia delle Caprifoliaceae (e non alla famiglia delle ericaceae).
Usi alternativi: trattamenti di bellezza e tisane
Facendo fermentare il succo, puoi ottenere una bevanda leggermente alcolica, il vino di mirtillo da cui, mediante distillazione, si ottiene un’eccellente acquavite molto popolare in Germania e Francia.
Puoi anche usare i mirtilli per la soluzione di alcuni problemi di natura cosmetica, come ad esempio pelle soggetta ad acne o a couperose. Maschere a base di succo di mirtillo aiutano a detergere e depurare la pelle.
Con succo di mirtilli, argilla e yogurt è possibile fare una maschera riposante per il viso.
Un altro rimedio molto pratico ed efficace per la pelle del viso particolarmente secca è l’utilizzo di una maschera con miele, succo di mirtilli neri ed olio di mandorle (od olio d’oliva). Si tiene in posa 20 minuti e si sciacqua con latte di cocco.
Con le bacche dei mirtilli, puoi preparare anche delle tisane mentre in erboristeria trovi diversi preparati come creme per le gambe, sotto forma di capsule.
Controindicazioni ed effetti collaterali
I casi di allergia a questo frutto sono rari e quindi non ha particolari controindicazioni.
Alcuni soggetti predisposti potrebbero accusare leggeri effetti indesiderati come nausea, mal di stomaco, mal di testa. Tuttavia, un consumo eccessivo e prolungato di questi frutti deve essere motivo di raccomandazioni precauzionali.
In effetti, un consumo eccessivo può provocare effetti diarroici, mentre quello di preparati a base di foglie potrebbe dare luogo a un’intossicazione da idrochinone, che può portare a problemi di perdita di peso e ad altri disturbi, compresa una riduzione dell’assorbimento del ferro.
Il consiglio è di attenerti ad una porzione giornaliera raccomandata tra i 60 ai 90 g, per essere certo di godere dei benefici del frutto ed evitare effetti indesiderati.
L’abbondanza nei mirtilli della vitamina K, coinvolta nella coagulazione del sangue con effetto antiemorragico, può rappresentare un problema per chi segue una terapia con anticoagulanti e antiaggreganti. Infatti, questo frutto potrebbe ridurre l’efficacia dei farmaci. In questo caso è preferibile consultare il medico curante ed eventualmente consumare i mirtilli con prudenza. Stessa accortezza dovrebbe essere usata da chi soffre di diabete in ragione del fatto che i mirtilli svolgono un’azione ipoglicemizzante che può interferire con i medicinali.
Inoltre, per chi ha problemi di calcolosi renale, meglio limitare il consumo di mirtilli per via della loro alta concentrazione di acido ossalico.
Infine, se sei incinta, meglio consultare il tuo medico prima di inserirli nella tua dieta.
Mirtilli: cenni storici
Non è storicamente certo che i primi insediamenti umani e le popolazioni di antiche civiltà mangiassero già i mirtilli sia neri, che blu o rossi, ma è lecito pensare che lo facessero, imitando il comportamento alimentare di alcuni animali.
Possiamo ritrovare autorevoli cenni ai mirtilli in alcuni versi di Publio Virgilio Marone (70 a.C. – 19 a.C.), che parla di queste bacche e del loro potere curativo.
Un’altra testimonianza documentale sulla conoscenza e sull’uso dei mirtilli deriva dall’opera eccezionale del I sec. d.C. del medico, botanico e farmacista greco Dioscoride Pedanio, il “De materia medica”. E’ un erbario in 5 libri scritto in lingua greca che ha avuto una profonda influenza nella storia della medicina.
In quest’opera vengono brevemente citati i mirtilli, raccomandati a scopo terapeutico solo contro la dissenteria. Nel Medioevo l’erbario era tenuto ancora in considerazione. Un cuscino di foglie di mirtillo era proposto come ottimo rimedio contro le emorroidi.
Fin dall’epoca dell’Impero Romano e anche presso le popolazioni galliche e settentrionali, i mirtilli venivano impiegati come coloranti. Le bacche si usavano per tingere le tuniche degli schiavi in un particolare colore rossastro. Dalle foglie, invece, si otteneva un colorante verde.
Dai mirtilli maturi si ricavava anche una lacca blu. Con l’avvento della carta, le bacche del frutto servivano a tingere le pagine su cui scrivere, come racconta Pier Andrea Mattioli nei suoi “Discorsi sull’opera di Dioscoride” (1567). L’autore descrive l’utilizzo del mirtillo nero presso le popolazioni nordiche, senza fare menzione di alcun uso terapeutico della pianta.
Sappiamo anche che fusti e foglie di mirtillo trovavano utilizzo nella concia di determinati pellami e che in Toscana, già in epoca Rinascimentale, era uso aggiungere le bacche all’arrosto.
Dieta degli indiani
Una storia parallela racconta che nel Nord del continente americano, i mirtilli erano parte della dieta degli indiani Delaware. Li consumavano freschi in estate e seccati in inverno. Usavano questo frutto per colorare i corpi o i tessuti ed era considerato un simbolo di pace.
Gli Sciamani ritenevano che il mirtillo palustre fosse un frutto sacro. Infatti lo utilizzavano nei loro riti propiziatori e gli attribuivano capacità curative e benefiche. L’antica cultura indiana in America ha insegnato che mangiare mirtilli è buono per la tosse. Inoltre, le foglie di mirtillo venivano utilizzate per la preparazione di un tè tonico e salutare.
John Josselyn, viaggiatore e scrittore inglese, nei suoi libri descriveva la colonia fondata dai Padri Pellegrini, raccontandone gli usi e i costumi locali. I Padri Pellegrini avevano appreso le virtù naturali del mirtillo rosso dalle pacifiche tribù di Indiani Pellerossa. I nativi americani facevano grande uso di bacche di cranberry (mirtillo rosso) che chiamavano “ibimi”.
Lo utilizzavano in modi diversi: mangiavano le bacche crude o con l’aggiunta di sciroppo d’acero, oppure le mescolavano alla carne da essiccare. Il succo delle bacche veniva utilizzato anche per tingere capelli, coperte e tessuti.
Nel suo diario del 1663, Josselyn racconta anche che gli indiani e gli inglesi facevano bollire i mirtilli con lo zucchero per ottenere una deliziosa salsa da accompagnare alla carne di cervo.
Botanica: differenza tra mirtilli nero, rosso e blu
Le specie di mirtillo nero
E’ la specie più tipica e comune in Europa settentrionale, dove la pianta cresce spontanea nel sottobosco tra i 900 e i 1.800 metri di altezza nelle aree montane, nei boschi di castagno, faggio e abete rosso, e dove si trovano anche le più grandi coltivazioni intensive di mirtillo. In Italia si trova nell’arco alpino e negli Appennini fino all’Abruzzo, anche in coltivazione.
È un piccolo arbusto alto tra 20 e 60 cm, con foglie caduche ovali dal margine leggermente dentato e di colore verde chiaro. I fusti ramosi che si espandono lateralmente crescono lentamente. I fiori sono bianchi o rosati a forma di botte con petali saldati tra loro, come tutte le Ericacee. La fioritura avviene in primavera, a maggio, e fruttifica a luglio-agosto, producendo piccole pseudo-bacche solitarie o accoppiate di colore nero ricoperte da pruina che conferisce un’opalescenza bluastra ai frutti. La polpa del frutto, anch’essa colorata di nero-bluastro, è molto succosa e dolce.
La pianta predilige i terreni acidi (pH tra 4.5 e 5.5) fertili, sciolti e porosi, dotati di buone quantità di sostanza organica (humus), e privi di calcare. La coltivazione a queste condizioni può avvenire anche in aree collinari e pianeggianti, purché con clima freddo e ventilato. La propagazione del mirtillo in coltivazione avviene per talea. L’apparato radicale rimane a livello superficiale e non affonda in profondità nel terreno, per questa ragione la pianta richiede frequenti irrigazioni.
I mirtilli si raccolgono a mano, ma nelle grosse coltivazioni vengono adoperate macchine che “pettinano” le piante e ne raccolgono le bacche mature.
Vaccinium corymbosum o mirtillo gigante americano o mirtillo highbush
Come il Mirtillo nero per l’Europa, questa specie è spontanea nel Nord America. La pianta però ha dimensioni molto più grandi, è alta da 1 a 4 metri, e produce grappoli di bacche di colore nero-azzurro, molto grosse e profumate.
Questa specie ha le stesse caratteristiche del mirtillo nero europeo con il vantaggio di essere molto più resistente alle temperature più rigide, fino a -30°C. Il mirtillo gigante americano coltivato è un arbusto selezionato il secolo scorso nella sua regione di origine, quella dei grandi laghi.
Ama le posizioni soleggiate e può essere coltivato fino a 1.000 m di altitudine, in aree poste a latitudini con un clima non troppo mite, altrimenti crescono con difficoltà. Le varietà selezionate vengono impiegate per la coltivazione di mirtilli per il consumo fresco e sono i mirtilli tra i più diffusi, soprattutto in America.
Vaccinium ashei o Mirtillo conilopide
E’ una varietà gigante americana anch’essa spontanea che sta prendendo sempre più piede anche in Europa. Soprattutto, in Italia meridionale grazie alla sua maggiore adattabilità a climi più miti, a scapito della resistenza al freddo, caratteristica tipica nelle altre cultivar di mirtillo nero.
Il mirtillo conilopide è una pianta alta fino a 6 metri, con bacche molto grandi nere, senza o quasi del tutto prive di pruina, riunite in corti racemi.
Le specie di mirtillo rosso
E’ un arbusto sempreverde di piccole dimensioni (5/40 cm) che cresce eretto e ascendente in modo spontaneo in Europa. Presenta un fusto ricoperto da una sottile peluria, i rami esili portano foglie sempreverdi piccole e affusolate.
Le foglie sono verde brillante sulla pagina superiore e pallide in quella inferiore, ricoperte da un sottile strato ceroso. I fiori a forma campanula sono bianchi o rosa e sbocciano tra giugno e luglio, disposti all’apice del ramo a formare vistosi grappoli. Questi producono le succose bacche rosse globose, dal sapore acidulo e amarognolo, che maturano in estate da metà agosto ai primi giorni di ottobre.
Il mirtillo rosso è molto diffuso nell’Europa settentrionale ma è presente anche nel Nord America. Ad est, è presente in tutto il territorio russo fino al Giappone e raggiunge addirittura il Circolo Polare, in Groenlandia.
Le regioni scandinave sono ricche di questo frutto che cresce nel sottobosco, soprattutto se ben soleggiato e nelle radure formate dopo l’abbattimento degli alberi. In Svezia, Finlandia, Germania, Olanda e Polonia viene coltivato in modo intensivo, utilizzando selezioni più vigorose e produttive rispetto alle piante spontanee.
In Italia è presente su tutto l’arco alpino, dai 1.000 ai 2.000 metri di quota, mentre è raro sugli Appennini.
Vaccinium oxycoccus o mirtillo di palude, detto anche ossicocco
E’ un arbusto spontaneo in Europa e nel Nord America. La pianta ha un portamento strisciante, con fusti filiformi che raggiungono fino a 80 cm di lunghezza. Gli esili rami portano foglie sempreverdi ellittiche o affusolate, sono verdi e lucide, come quelle del mirtillo rosso, e pallide nella parte inferiore.
La pianta fiorisce tra giugno e luglio e presenta fiori rosa disposti a coppie o in grappoli sulla parte apicale dei rami.
L’ossicocco è molto produttivo. I frutti sono globosi e di colore rosso o rossoblu scuro, si raccolgono tra la fine di settembre e la prima nevicata e nuovamente in primavera, con lo scioglimento della neve.
Aspettare l’autunno o addirittura il disgelo di primavera permette di gustare le bacche con un maggiore contenuto zuccherino che le rende più buone.
Esiste una varietà più delicata dell’ossicocco comune detta minore (Vaccinium microcarpum) che ha dimensioni più piccole sia come pianta, che non supera i 30 cm, che come frutti. Le foglie sono sempreverdi e ovali, i fiori sono rosso scuri e sono solitari. Le bacche sono rosse o rossonero ed hanno un sapore più delicato.
Vaccinium macrocarpon o Cranberry (Bacca delle gru)
E’ tra i mirtilli rossi più caratteristici, abbondanti e curiosi dell’America settentrionale, nell’area orientale del Canada fino alla Virginia. La pianta cresce spontanea nelle zone paludose e in torbiere poco profonde, dove abbonda l’umidità e dove la vegetazione in decomposizione rende il suolo eccezionalmente acido, poco ospitale per altre piante, ma non per il Cranberry, (letteralmente “bacca delle gru”).
A seconda della varietà può essere più o meno alta. La “Early Black”, ad esempio, è un arbusto basso e cespuglioso, la varietà “Hamilton” è nana e non supera i 15 cm di altezza, mentre la “Howes” raggiunge i 100 cm.
La pianta ha una gran resistenza al clima rigido, predilige l’esposizione a pieno sole e molta acqua. Presenta piccole foglie ovali di colore verde carico in estate e rosso-mogano in inverno. Il periodo di fioritura è tra maggio e giugno.
Il Cranberry si orna di piccoli fiori rosa e da essi si sviluppano le bacche, piccole, globose e rosse, che a maturazione tra fine settembre e ottobre raggiungono un diametro di circa 1,5 cm.
Le specie di mirtillo blu
Viene anche chiamato falso mirtillo, per la somiglianza con il mirtillo nero europeo. La pianta è molto bassa e non supera i 60 cm. Cresce spontanea in Europa, particolarmente nel nord e nel centro Italia, su Alpi e Appennini, ma è presente anche in molti altri Stati e Continenti come in Asia e in America.
L’arbusto di mirtillo blu ha foglie caduche di forma ovale. I fiori sbocciano in primavera inoltrata. La forma è la tipica a campanula di colore bianco o rosato orientata verso il basso.
I frutti maturano ad inizio autunno e sono bacche globose di color nero-bluastro, pruinose, con l’interno chiaro carnoso e ricco di succo incolore non molto dolci e spesso anche insipide.
Vaccinium angustifolium o mirtillo lowbush
E’ un arbusto spontaneo che cresce nell’America del Nord. E’ caratterizzato da una facile poliformia derivante alla sua frequente ibridazione naturale con molte specie di mirtillo, in particolare l’highbush o il mirtillo blu.
La pianta è piccola e solitamente ha una grandezza che non supera i 60 cm. In genere, forma colonie dense ed estese. I fiori sono portati in corti terminali poco fioriti o racemi ascellari. I frutti sono bacche globoso di pruinose di 4-11 mm di diametro di colore blu più o meno scuro, dal sapore molto dolce e profumate.
La scoperta delle proprietà del mirtillo
Fu a partire dalla metà del XVII secolo che le osservazioni di alcuni medici fecero intuire alcune proprietà nutraceutiche del mirtillo, imputandogli via via altri benefici effetti come quelli astringenti, tonici e depurativi.
Nel XVIII secolo, i medici cominciarono a consigliare il mirtillo per “moderare l’ardore di una bile infiammata” cioè attenuare il dolore del fegato infiammato.
Con l’avvento delle moderne conoscenze mediche, la caratteristica forse più nota del mirtillo è la sua capacità di aguzzare la vista, soprattutto durante la visione notturna.
Durante la Seconda guerra mondiale, i piloti dell’aviazione inglese della RAF, per poter attaccare con più precisione durante le ore con scarsa visibilità, mangiavano grandi quantità di frutti o di marmellata di mirtilli. Grazie a questo, le loro incursioni aeree divennero sempre più precise e micidiali, ritornando indietro vincitori.
Fonti
- Banca Dati di Composizione degli Alimenti per Studi Epidemiologici in Italia e CREA Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione).
- Benefici del mirtillo per la salute- University of Rochester Medical Center (USA).