La ritenzione idrica è un disturbo piuttosto diffuso, che colpisce con diversa intensità milioni di persone, soprattutto donne (il 30% della popolazione italiana femminile).
Si tratta della tendenza a trattenere liquidi nell’organismo, soprattutto nelle zone predisposte all’accumulo di grasso, come addome, cosce e glutei. Un disturbo esteticamente sgradevole, limitante e doloroso, che tende ad accentuarsi nel periodo estivo ma che per fortuna può essere superato con lo stile di vita e i trattamenti giusti. Ecco i nostri consigli!
I sintomi più comuni
Senso di gonfiore, pesantezza, formicolii e crampi sono i sintomi più comuni della ritenzione idrica, che tendono a peggiorare se si trascorre molto tempo in piedi e nelle giornate calde. La manifestazione principale della ritenzione idrica è l’edema, ovvero un anomalo rigonfiamento dei tessuti causato dal ristagno di liquidi.
All’origine di questo disturbo possono esserci:
- una stasi circolatoria o stasi venosa, cioè un rallentamento della circolazione sanguigna delle vene che può predisporre allo sviluppo di varici agli arti inferiori.
- Un’alterata permeabilità dei capillari, che diventano fragili, non riescono più a sopportare la pressione sanguigna senza lesionarsi e causano la comparsa di macchie e chiazze rosse sulla cute, spesso associate ad edemi e gonfiore.
- Un rallentamento della funzionalità del sistema circolatorio linfatico, un sistema di drenaggio che, per effetto della contrazione dei muscoli, trasporta i fluidi dallo spazio interstiziale dei tessuti al torrente circolatorio. Quando questa azione viene meno, per esempio a causa dell’eccessiva immobilità, la linfa tende a ristagnare, accumulandosi nei tessuti e causando gonfiore.

Le cause della ritenzione idrica
In assenza di cause di natura patologica, come insufficienza renale o cardiaca, ipertensione o allergie, che devono essere accertate con il proprio medico, ritenzione idrica e cattiva circolazione sono determinate da:
- uno scorretto stile di vita
- cattive abitudini alimentari
- eccessiva sedentarietà
- fumo
- abuso di alcolici o di caffè.
Anche l’assunzione di determinati farmaci, come antinfiammatori, cortisonici, estroprogestinici, può causare ritenzione di liquidi.
I consigli per gambe più leggere
- Praticate uno sport come il nuoto o fate regolarmente passeggiate a passo sostenuto e, allo stesso tempo, evitate di stare a lungo in piedi senza muovervi. L’attività fisica previene o riduce il sovrappeso che, rallentando la diuresi, favorisce la ritenzione idrica.
- Mangiate in modo sano, evitando i cibi salati e aumentando il consumo di frutta, verdura, formaggi freschi, cereali integrali.
- Bevete molta acqua oligominerale (almeno un paio di litri al giorno).
- Il freddo è un vasocostrittore che restringe i vasi sanguigni e impedisce il ristagno venoso, quindi se fa molto caldo può essere utile fare degli impacchi sulle gambe con degli asciugamani bagnati. Preferite la doccia al bagno e, soprattutto, date sollievo alle gambe con un bel getto di acqua fresca, partendo dai polpacci e risalendo verso le ginocchia.
- Attenzione alla depilazione con la cera calda, ai bagni caldi nella vasca, a un’esposizione troppo prolungata al sole, perché se la temperatura corporea sale aumenta anche la vasodilatazione.
Terapie per migliorare la circolazione
Per eliminare i liquidi in eccesso possono essere utilizzati rimedi naturali che favoriscono la diuresi. Tra questi, l’uva ursina, l’ippocastano, utilizzato anche per migliorare la circolazione venosa nelle gambe, il tarassaco.
Per migliorare il microcircolo e ristrutturare le pareti dei vasi, specie dei capillari quindi, si può ricorrere a pilosella, centella asiatica, mirtillo, ippocastano, carciofo. Possono essere d’aiuto anche vite rossa, edera e rusco. Questi integratori possono essere assunti sia in compressa, il cui uso è più facile, che sotto forma di tisane, il cui consumo è consigliabile perché aumenta l’introito giornaliero di liquidi.
Questi rimedi stimolano anche il recupero dei fluidi che si sono già accumulati nei tessuti, attivando il sistema linfatico. Inoltre, i principi attivi contenuti nel ribes nero aiutano a contrastare l’infiammazione causata dal ristagno di liquidi.
Naturalmente, se il problema è particolarmente serio o diventa cronico, è opportuno rivolgersi ad un medico che saprà indicare le terapie più opportune.
Le soluzioni più efficaci
Il massaggio linfatico e l’uso di calze elastiche favoriscono la circolazione venosa e linfatica e riducono i gonfiori dovuti al ristagno del sangue e della linfa.
Le calze elastiche a compressione graduata sono una delle soluzioni più efficaci come trattamento dell’insufficienza venosa. La compressione è in grado di migliorare la circolazione e soprattutto ridurre sintomi quali senso di pesantezza, gonfiore e dolore. Esistono sul mercato 2 tipi di calze: quelle preventive, per dare sollievo in caso di disturbi lievi, e quelle terapeutiche per curare i vari gradi dell’insufficienza venosa, il cui utilizzo deve essere prescritto da un medico.
Il drenaggio manuale stimola il sistema linfatico in modo da assicurare che svolga correttamente le sue funzioni di depurazione. Si tratta di attivare i vasi linfatici e di drenare i gangli situati su collo, ascelle, inguine e addome.
Dalla prima seduta, che dura quasi un’ora, vi sentirete più leggere e meno gonfie ma soprattutto capirete subito che il drenaggio è stato efficace. Infatti, le vostre urine saranno abbondanti dopo la seduta! Servono almeno 5 sedute per notare risultati visibili e una decina per mantenerli. Inoltre, i massaggi devono essere abbinati ad un’attività fisica come la camminata.
Il drenaggio linfatico è controindicato in caso di infezione acuta, insufficienza renale o cardiaca, asma, tumori e ipertiroidismo.



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